lunedì 3 novembre 2025

Digital & momenti no: Connessioni reali e meno esclusioni online



Cari lettori,

vi capita mai di sentirvi tristi, solo o magari esclusi dai vostri amici online?

Magari qualcuno vi ha ignorato in chat, non vi ha invitato nel gruppo o ha scritto, fa male lo sappiamo.

Ma il vostro valore non dipende da un semplice like ad un post o dal invito in un gruppo WhatsApp, va ben oltre.

Cosa potete fare? Allontanarvi per un po' dallo schermo.

Mettere giù il telefono per un pò.

Provate a vedere un amico di persona, disegnate, ascoltate musica o uscite a fare una passeggiata nella natura.

Staccare e parlare con qualcuno che vi vuole bene è il primo passo per sentirsi meglio.

Spesso anche chi sembra felice online può celare i vostri stessi stati d'animo.

La tristezza e le emozioni negative passano più in fretta quando tornate a vivere nel mondo reale.

Due chiacchiere scambiate in real life valgono più di una decina di emoji.

Parlare faccia a faccia, ridere e condividere momenti aiuta ad allontanare quella sensazione d'isolamento.

Inoltre le vere relazioni nascono stando l'uno di fronte all'altro, e non dietro ad uno schermo.

E non serve stare "onlineper sentirsi connessi al prossimo.

Ognuno di noi ha dei momenti no, anche nel mondo digitale.

Con piccole azioni potete ritrovare la calma, le vere relazioni e la giusta energia per migliorare la qualità della vostra vita.

E ci si può sentire tristi, stanchi o anche soli, ma non lo siete davvero: a volte basta un semplice gesto, un contatto reale o una pausa per ritrovare voi stessi.

Noi siamo qui per fornirvi ascolto e supporto.

E se volete raccontarci la vostra storia o avete bisogno d'aiuto, potete:

   scriverci a: letizia.basile@iostaccolaspina.com

      chiamarci al: 380.1326094

A presto!

 #RelazioniReali #IoStaccoLaSpina #ConsapevolezzaDigitale #BenessereEmotivo


venerdì 31 ottobre 2025

Sostieni i bambini: quando le promesse digitali non vengono mantenute


Cari lettori,

negli ultimi anni, le grandi piattaforme social hanno promesso più sicurezza per i minori, annunciando strumenti e “funzionalità protette” dedicate agli adolescenti. Tuttavia, dietro queste dichiarazioni rassicuranti si nasconde una realtà molto diversa.

Un recente rapporto indipendente rivela che gran parte delle promesse fatte ai genitori e ai ragazzi non è stata mantenuta. Le misure di sicurezza introdotte per “proteggere i giovani online” si sono dimostrate inefficaci, incomplete o, in molti casi, semplicemente inesistenti.

Il documento, basato su un’analisi tecnica di oltre cinquanta strumenti dichiarati “a tutela dei minori”, mostra che meno di un quinto funziona davvero. La maggior parte non impedisce ai giovani di accedere a contenuti dannosi o di essere esposti a linguaggi e immagini pericolose.

Tra le criticità più gravi emerge che gli adolescenti, pur utilizzando profili cosiddetti “protetti”, possono comunque accedere a materiali che trattano di autolesionismo, disturbi alimentari e comportamenti suicidari, spesso spinti dall’algoritmo stesso attraverso suggerimenti di ricerca o raccomandazioni automatiche.

Il meccanismo è chiaro: invece di proteggere, il sistema tende a incentivare la curiosità verso temi rischiosi, amplificandone la diffusione. Ancora più inquietante, molti minori ricevono attenzioni inadeguate da parte di adulti, incoraggiati a pubblicare contenuti sessualizzati per ottenere visibilità e “mi piace”.

Questa dinamica riflette una verità scomoda: la priorità non è la sicurezza, ma la crescita del coinvolgimento e dei profitti.
Le piattaforme investono nella creazione di strumenti che rassicurano genitori e istituzioni, ma che di fatto non proteggono i più vulnerabili.

La tecnologia dovrebbe essere al servizio dell’infanzia, non della monetizzazione della sua innocenza.
È il momento di agire — come genitori, come educatori e come società civile — per chiedere regole chiare, trasparenza algoritmica e responsabilità reale.

Perché la protezione dei bambini online non può essere una promessa di marketing.
Deve essere un impegno concreto, misurabile e collettivo.

💚 Noi di IoStaccoLaSpina APS lavoriamo ogni giorno per diffondere consapevolezza, costruire progetti educativi e proporre normative che tutelino davvero i minori nel mondo digitale.
Ogni clic può essere una scelta di responsabilità.

A presto!

#IoStaccoLaSpina #BenessereDigitale #InfanziaOnline #Cyberbullismo #TutelaMinori #EducazioneDigitale #ResponsabilitàDigitale

mercoledì 29 ottobre 2025

Perché sentiamo il bisogno di condividere la nostra vita online?

 


Cari lettori,

viviamo in un tempo in cui la condivisione è diventata quasi un riflesso automatico.

Scattiamo una foto, pubblichiamo un pensiero, condividiamo un’emozione. Lo facciamo senza pensarci troppo, come se ogni istante della nostra vita avesse bisogno di essere confermato dallo sguardo degli altri.

Ma cosa ci spinge davvero a raccontare noi stessi sui social?
E perché, anche sapendo che spesso quel mondo non è reale, continuiamo a cercarvi approvazione?

1. Il bisogno di appartenenza

L’essere umano ha sempre desiderato sentirsi parte di qualcosa: di un gruppo, di una comunità, di una rete di relazioni.
I social ci danno questa illusione immediata: bastano un like o un commento per sentirci visti, riconosciuti, “inclusi”. Ma questa appartenenza è fragile, perché svanisce non appena lo schermo si spegne.

2. Il bisogno di validazione

Ogni notifica è una piccola scarica di dopamina, la stessa sostanza che regola il piacere e la ricompensa.
Nel tempo, il nostro cervello impara ad associare l’autostima ai numeri: like, visualizzazioni, follower.
E così, senza rendercene conto, finiamo per misurare il nostro valore attraverso gli occhi di chi ci guarda, anziché attraverso la nostra autenticità.

3. Il desiderio di controllo sull’immagine di sé

Pubblicare online ci permette di scegliere come mostrarci: selezioniamo i momenti migliori, filtriamo imperfezioni e parole, costruiamo un racconto di noi stessi che spesso è più desiderato che reale.
Questa “identità curata” può dare sicurezza, ma alla lunga rischia di diventare una gabbia da cui è difficile uscire.

4. La paura del silenzio e della solitudine

Molti di noi riempiono il vuoto digitale con parole, foto, post.
Temiamo il silenzio perché ci obbliga a guardarci dentro, a fare i conti con le nostre emozioni.
Eppure è proprio lì — nel silenzio — che nasce la consapevolezza, la creatività, l’ascolto autentico di sé.

5. La possibilità di un nuovo equilibrio

Condividere non è sbagliato, ma può diventare sano solo se nasce da un bisogno autentico e non da una dipendenza emotiva.
Significa raccontarsi senza cercare conferme, comunicare per creare legami veri, e soprattutto sapersi disconnettere per ritrovarsi.

Nei nostri percorsi e progetti di educazione al benessere digitale, lavoriamo ogni giorno per aiutare ragazzi e adulti a sviluppare questa consapevolezza:
riconoscere i propri bisogni, comprendere le dinamiche della rete, e imparare a vivere la tecnologia come uno strumento — non come una dipendenza.

Perché l’uso consapevole dei social non nasce dalla paura di disconnettersi, ma dal coraggio di riconnettersi alla vita reale.

A presto!

lunedì 27 ottobre 2025

Disintossicazione digitale: un atto d’amore verso se stessi e le nuove generazioni



Cari lettori,

Viviamo in un’epoca in cui il confine tra vita reale e digitale è sempre più sottile. Gli schermi sono ovunque — ci collegano, ma spesso ci consumano. Fare una disintossicazione digitale non significa rinunciare alla tecnologia, ma ritrovare equilibrio, lucidità e umanità.

Perché farlo?
Perché gli effetti dell’iperconnessione non sono più invisibili.
Le ricerche mostrano un quadro preoccupante:

  • Bambini e adolescenti trascorrono ore davanti agli schermi, con impatti sul linguaggio, sul sonno e sullo sviluppo cerebrale.

  • L’esposizione costante ai social normalizza comportamenti pericolosi, come l’abuso di alcol, l’autolesionismo e le sfide estreme.

  • Crescono casi di cyberbullismo, isolamento e depressione: chi è vittima di violenze digitali ha fino a 3 volte più probabilità di pensare al suicidio.

  • Oltre l’80% dei minori non parla con un adulto dei propri disagi online.

Il mondo virtuale non è neutro.
È costruito per catturare attenzione, emozioni e tempo. Ogni notifica, ogni video, ogni scroll ha un impatto — soprattutto sui più giovani, che rischiano di confondere la realtà con l’immagine distorta che vedono sui social.

Ma c’è un’alternativa.
Rallentare. Tornare al contatto umano. Parlare. Guardarsi negli occhi.
Una passeggiata, un libro, un abbraccio: sono piccole rivoluzioni contro la disconnessione emotiva.

La disintossicazione digitale è un gesto di responsabilità.
Significa scegliere di essere presenti, di proteggere le nuove generazioni da un uso inconsapevole della tecnologia, e di educarle a riconoscere il valore della vita reale.

Noi di IoStaccoLaSpina APS ci siamo.
Ogni giorno lavoriamo per costruire una cultura della consapevolezza, dell’equilibrio e del rispetto digitale — perché la tecnologia deve servire l’uomo, non sostituirlo.

A presto!

#DigitalDetox #IoStaccoLaSpina #BenessereDigitale #EducazioneDigitale #Cyberbullismo #Infanzia #Adolescenti #GenitoriConsapevoli #VitaReale

venerdì 24 ottobre 2025

Da Novembre torna la rubrica “Digital e momenti no”!


Cari lettori,

Viviamo in un tempo in cui la connessione è continua, ma la presenza autentica sembra sempre più rara. Notifiche, schermi, call e messaggi ci accompagnano ovunque — e spesso ci travolgono. Da questa consapevolezza nasce “Digital e momenti no”, la rubrica di IoStaccoLaSpina APS che, da Novembre, tornerà con una nuova edizione, ancora più ricca di contenuti, esperienze e consigli pratici.

Un appuntamento pensato per chi ogni giorno cerca di mantenere un equilibrio possibile tra vita reale e mondo digitale.

Una rubrica dedicata a tre mondi diversi — bambini, genitori e lavoratori — per ritrovare insieme l’equilibrio tra vita digitale e reale.

Bambini: crescere nella consapevolezza digitale

I più piccoli vivono immersi nella tecnologia, ma spesso senza gli strumenti per comprenderla davvero.
In ogni articolo parleremo di come aiutare i bambini a gestire emozioni, tempo e tecnologia in modo sano e creativo. Scopriremo insieme come piccoli gesti quotidiani possono trasformarsi in momenti di crescita e scoperta, lontano dagli schermi e vicini alla realtà.

Genitori: accompagnare i figli nel mondo digitale

Essere genitori oggi significa anche essere guide nel mondo online. Nella rubrica proporremo strumenti concreti per affrontare le sfide dell’educazione digitale: limiti, dialogo, fiducia e consapevolezza.
Parleremo di come riconoscere i segnali di disagio, come gestire il tempo di connessione e come costruire un clima familiare sereno, basato sulla presenza e sull’ascolto reciproco.

Lavoratori: tra produttività e benessere

Nel contesto professionale, l’iperconnessione è spesso considerata una forma di efficienza. Ma a quale prezzo?
Dedicheremo ampio spazio anche al mondo del lavoro, offrendo strategie per ridurre lo stress digitale, migliorare la concentrazione e recuperare tempo ed energia. L’obiettivo è promuovere un approccio più equilibrato e umano alla produttività, dove la disconnessione diventa parte del successo.

 Dai “momenti no” alle opportunità di crescita

Ogni post affronterà un “momento no digitale”: dalla difficoltà di staccare alla dipendenza da notifiche, fino alla fatica di concentrarsi o di comunicare senza uno schermo.
Il nostro intento è trasformare questi ostacoli in occasioni di consapevolezza, equilibrio e rinascita personale.

La rubrica sarà curata dalle nostre straordinarie volontarie, tre professioniste che ogni giorno mettono le loro competenze al servizio del benessere digitale:

  • Fiorenza Pagliarella, Psicologa e Referente Area Benessere Psicologico

  • Andrea Anna Pepe, Digital Tutor Educativo

  • Federica Carlozzo, Psicologa Forense & Criminologa

Grazie al loro contributo, “Digital e momenti no” sarà un viaggio tra psicologia, educazione e consapevolezza, pensato per tutti: bambini, genitori, insegnanti, lavoratori e chiunque desideri ritrovare un rapporto più sano con la tecnologia.

Seguiteci ogni settimana sui nostri canali per leggere nuove riflessioni, consigli pratici e strumenti utili per vivere meglio… anche quando il digitale diventa troppo.

A presto!

#IoStaccoLaSpina #DigitalEMomentiNo #BenessereDigitale #EducazioneDigitale #DigitalDetox #EquilibrioOnlineOffline #VitaReale


mercoledì 22 ottobre 2025

Un passo avanti per un futuro digitale più umano

 


Cari lettori,

Ieri mattina ho partecipato con grande emozione all’audizione presso la Sala Etruschi del Consiglio Regionale del Lazio, dedicata alla Proposta di legge n.93/2023 – “Disposizioni per la tutela dei lavoratori penalizzati dall’impiego dei sistemi di intelligenza artificiale”, promossa dalla Consigliera Eleonora Mattia e convocata dal Presidente della IX Commissione, Cons. Orlando Tripodi.

Seduti attorno allo stesso tavolo, venti esperti provenienti da ambiti diversi — giuridico, tecnologico, psicologico, educativo e sociale — abbiamo condiviso esperienze, dati e riflessioni sul rapporto sempre più complesso tra esseri umani, lavoro e intelligenza artificiale.

Un confronto necessario

Il tema è cruciale: come garantire che l’innovazione tecnologica resti uno strumento al servizio delle persone e non una minaccia per i loro diritti, la dignità e il benessere?

Nel corso del confronto, ho portato il nostro contributo come IoStaccoLaSpina APS, sottolineando l’importanza di un approccio etico e umano all’intelligenza artificiale, che consideri gli impatti non solo economici, ma anche psicologici e relazionali dell’automazione sul mondo del lavoro.

Le nuove tecnologie, se non regolamentate con attenzione, rischiano di amplificare forme di disuguaglianza, alienazione e stress digitale. Per questo, è fondamentale costruire politiche di tutela e formazione che accompagnino lavoratori, imprese e istituzioni in una transizione consapevole e sostenibile.

Un impegno condiviso

Partecipare a questa audizione è stato un momento di grande responsabilità e orgoglio. Significa esserci, contribuire al dibattito pubblico e portare avanti una visione chiara:

la tecnologia deve servire l’uomo, non sostituirlo.

Come associazione, crediamo nel valore delle alleanze tra istituzioni, esperti e cittadini, perché solo attraverso la collaborazione possiamo costruire un futuro in cui innovazione e umanità camminano insieme.

Il nostro impegno continua

Ogni giorno lavoriamo per promuovere un uso consapevole della tecnologia, diffondere cultura digitale etica, e proteggere le nuove generazioni dalle derive dell’iperconnessione e dell’automazione incontrollata.

L’audizione di oggi è un passo importante in questa direzione.
Un segnale che la società sta iniziando a interrogarsi seriamente sul tipo di futuro che vogliamo costruire.

Noi continueremo ad esserci — con idee, progetti e voce attiva — per garantire che quel futuro sia più giusto, consapevole e autenticamente umano.

A presto!

lunedì 20 ottobre 2025

Nuove energie per crescere insieme: benvenuti ai nuovi volontari di IoStaccoLaSpina APS


 Cari lettori,

Ogni progetto cresce grazie alle persone che scelgono di condividerne i valori.
Siamo felici di annunciare l’ingresso di nuovi volontari nel team di IoStaccoLaSpina APS: persone che mettono cuore, competenza e passione al servizio di un obiettivo comune — promuovere un rapporto più equilibrato, umano e consapevole con la tecnologia.

Benvenuti a Fiorenza Pagliarella, Emanuele Pastino, Andrea Anna Pepe e Graziella Maltese.
Quattro percorsi diversi che si intrecciano in una visione condivisa: quella di un futuro digitale più attento al benessere e alla vita reale.

Fiorenza Pagliarella – Referente Area Benessere Psicologico & Attività Educative
Psicologa e formatrice, Fiorenza porta in IoStaccoLaSpina APS una preziosa competenza nel campo della salute mentale e della psicologia dell’età evolutiva.
Coordinerà le attività legate al benessere psicologico e alla prevenzione dell’iperconnessione, promuovendo percorsi educativi che aiutano bambini, ragazzi e adulti a sviluppare consapevolezza emotiva e a ritrovare equilibrio tra vita online e offline.

Emanuele Pastino – Fotografo e Grafico
Con il suo sguardo attento e sensibile, Emanuele darà voce visiva alla missione di IoStaccoLaSpina APS.
Attraverso la fotografia e la grafica, racconterà la bellezza delle esperienze offline, degli incontri e dei momenti di connessione autentica, valorizzando il lato umano delle nostre attività.
Il suo contributo creativo aiuterà a costruire un’immagine coerente, calda e vicina alle persone.

Andrea Anna Pepe – Project & Operations Assistant
Con una formazione giuridica e una grande capacità organizzativa, Andrea supporterà la pianificazione e la gestione dei progetti dell’associazione.
Si occuperà di logistica, contatti con scuole ed enti, redazione di documenti e report, oltre a coordinare piccole task force interne.
Il suo ruolo operativo sarà fondamentale per ottimizzare i processi e sostenere la crescita delle nostre iniziative.

Graziella Maltese – Tutor Educativo & Coordinamento Scuole
Con la sua esperienza nel mondo dell’educazione, Graziella sarà un ponte prezioso tra l’associazione e le scuole.
Collaborerà con psicologhe e formatori nella progettazione dei percorsi didattici, facilitando il dialogo con docenti e dirigenti scolastici e seguendo i ragazzi durante le attività e i laboratori.
Grazie al suo approccio empatico e metodologico, contribuirà a rendere ogni esperienza educativa concreta, accessibile e significativa.

Ognuno di loro rappresenta un tassello importante nel percorso di crescita di IoStaccoLaSpina APS.
Grazie, Fiorenza, Emanuele, Andrea e Graziella, per aver deciso di condividere tempo, competenze e passione con noi.
Insieme continueremo a costruire una cultura della presenza, dell’equilibrio e della consapevolezza digitale. 💚

Perché staccare la spina è più facile, quando lo si fa insieme!

A presto!

Digital & momenti no: Connessioni reali e meno esclusioni online

Cari lettori, vi capita mai di sentirvi tristi , solo o magari esclusi dai vostri amici online? Magari qualcuno  v i ha...