lunedì 9 giugno 2025

"Proteggere i bambini online: una responsabilità collettiva"



Cari lettori,

Aveva 14 anni.
Era una studentessa. Una figlia.
Si fidava di qualcuno che le scriveva online. Qualcuno che sembrava gentile, premuroso, che diceva tutte le parole giuste.

Ma dietro quei messaggi c’era un predatore.
Uno dei migliaia che ogni giorno si aggirano sulle piattaforme digitali in cerca di un varco.

Ciò che le è accaduto non può essere cancellato. Ma ciò che accadrà dopo, dipende da noi.

Questa non è un’eccezione.
È una realtà quotidiana.
Nel 2024, la Polizia Postale ha avviato oltre 2.800 indagini per abusi online contro minori. Quasi otto ogni giorno.
Eppure, la maggior parte delle vittime non riesce nemmeno a raccontare quello che ha vissuto.

Nel frattempo, i predatori sfruttano l’anonimato, le piattaforme digitali restano in silenzio, e le famiglie sono lasciate sole, con troppo pochi strumenti per proteggere i propri figli.

Cosa possiamo fare, concretamente?

🔹 Parlare: aprire un dialogo sincero e continuo con i ragazzi sul mondo digitale.
🔹 Educare: nelle scuole, nelle famiglie, nelle comunità, serve alfabetizzazione digitale ed emotiva.
🔹 Segnalare: ogni comportamento sospetto online va segnalato subito alla Polizia Postale.
🔹 Premere: chiedere alle piattaforme trasparenza, moderazione efficace e maggiore tutela dei minori.
🔹 Supportare: diffondere informazioni e sostenere le organizzazioni che lavorano contro l’abuso online.

Non servono eroi.
Serve una rete attenta, consapevole e presente.
Perché la sicurezza dei bambini online è un diritto, non un optional.

A presto!

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