mercoledì 19 febbraio 2025

L’esposizione precoce alla violenza mediatica e le sue conseguenze a lungo termine



Articolo a cura diLetizia Basile

Cari Lettori,

Un nuovo studio ha rivelato che l’esposizione precoce a contenuti violenti in età prescolare può avere conseguenze a lungo termine sul comportamento antisociale, in particolare nei maschi.

La ricerca evidenzia come la violenza sugli schermi durante la prima infanzia possa influenzare il comportamento aggressivo nella mezza adolescenza.

“Sebbene prove passate abbiano mostrato effetti immediati di contenuti violenti su bambini di 4 anni, pochi studi hanno indagato i suoi rischi a lungo termine. Questa ricerca fa luce su quei rischi nell’adolescenza”.

Il team di ricerca ha esaminato circa 2.000 bambini (963 femmine e 982 maschi) nati nel 2008 e nel 2009, tutti partecipanti a uno studio longitudinale sullo sviluppo del bambino.

Ai genitori è stato chiesto di riferire con quale frequenza i loro figli, di età compresa tra 3,5 e 4,5 anni, erano esposti a contenuti digitali violenti. Più di un decennio dopo, all’età di 15 anni, i bambini hanno auto-riferito il loro comportamento antisociale.

I contenuti violenti sullo schermo, come definiti dallo studio, includono rappresentazioni di aggressioni fisiche, verbali e relazionali volte a causare danni. Si è inoltre osservato che i bambini piccoli sono particolarmente attratti dalla natura frenetica e stimolante di tali contenuti, che spesso presentano personaggi come supereroi che vengono premiati per atti aggressivi.

I ricercatori hanno analizzato i dati, tenendo conto di altri fattori relativi al bambino e alla famiglia, per garantire che i risultati fossero il più accurati possibile.

I risultati sono stati sorprendenti. Tra i ragazzi, l’esposizione a media violenti all’età di 3,5 e 4,5 anni ha previsto aumenti significativi del comportamento antisociale all’età di 15 anni. Questi comportamenti includevano aggressioni fisiche come colpire o picchiare gli altri per ottenere qualcosa, rubare, fare minacce e persino il coinvolgimento in gang. In alcuni casi, è stato segnalato anche l’uso di armi.

È interessante notare che non sono stati riscontrati effetti simili nelle ragazze, cosa che i ricercatori attribuiscono al fatto che i ragazzi sono più frequentemente esposti a contenuti violenti durante la prima infanzia.

Questa ricerca fornisce prove convincenti del fatto che l’esposizione precoce alla violenza mediatica può avere conseguenze gravi e durature, in particolare per i ragazzi. Ciò sottolinea l’urgente necessità di iniziative di sanità pubblica per informare genitori e comunità sui rischi e consentire loro di fare scelte consapevoli sull’esposizione dei bambini piccoli agli schermi.

Il team di ricerca ha inoltre sottolineato il ruolo dei genitori e delle comunità nell’affrontare il problema. Limitando l’esposizione dei bambini piccoli a contenuti mediatici violenti, le famiglie possono svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre il rischio di futuri problemi comportamentali.

In questo contesto, il movimento #Iostaccolaspina svolge un ruolo cruciale nella sensibilizzazione sui rischi legati all’abuso degli smartphone e alla sovraesposizione ai contenuti digitali. Attraverso iniziative educative, eventi e campagne di informazione, #Iostaccolaspina promuove un uso consapevole della tecnologia, aiutando le persone a bilanciare la vita online con esperienze reali e relazioni autentiche. La consapevolezza digitale è un passo fondamentale per proteggere le nuove generazioni e garantire un futuro più sano e equilibrato.

 #Iostaccolaspina 

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